Logo della scuola

Logo della scuola

La storia di Santa Margherita di Belice


Nel suo territorio si trovano testimonianze di insediamenti sicani, greci, romani e arabi.
Il borgo,infatti, venne fondato nel 1572 sullo stesso sito in cui sorgeva un antico casale arabo, dal barone Antonio Corbera, antenato dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Successivamente appartenne alla nobile famiglia dei Filangieri, succeduti ai baroni Corbera, e ad essa rimase sino all'abolizione dei diritti feudali.Santa Margherita di Belice è conosciuta fin dai tempi più antichi con ritrovamenti di resti dei Sicani . Successivamente come altre zone del territorio venne occupata dagli arabi che costruirono il casale Manzil Sindi . Il paese veniva considerato un punto strategico per la sua altezza e soprattutto per la presenza del fiume Belice importante per la sua navigabilitá. Successivamente il territorio venne incluso nel feudo Misilindino insieme a Montevago che venne acquistato dai Filangeri.
I Principi Filangeri diedero impulso al paese con la costruzione di diversi edifici e facendone aumentare la popolazione. Tra i Filangeri di Santa Margherita di Belìce si annoverano tre vicerè di Sicilia: Alessandro I, Alessandro II e Nicolò I che nel 1812 ospitò nel Palazzo di Santa Margherita, per circa tre mesi, il Re Ferdinando, la regina Maria Carolina (la Donnafugata) e il principe Leopoldo di Borbone.
In origine il paese venne chiamato solo Santa Margherita sino al 1863 quando fu aggiunto l'appositivo "Belice" per la vicinanza dell'omonimo fiume. Sul finire del 1800 il sindaco Calogero Giaccone fece costruire il Cafè House. La città è nota per avere ospitato il celebre scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedsa autore de "Il Gattopardo". Nel  1968 il paese venne raso al suolo dal terribile terremoto che colpì l'intera Valle del Belice, modificando per sempre lo stile di vita dei suoi abitanti. La popolazione visse per circa 20 anni in baraccopoli costruite con l'amianto, in un'atmosfera di forte disagio e condizioni igienico-sanitarie pessime. Con la graduale ripresa e l'inizio della ricostruzione le cose sono andate migliorando, ma arrivati a questo punto era necessaria una ricostruzione della memoria. Proprio per questo l'attuale vice-sindaco Tanino Bonifacio ha raccolto le memorie del paese e costruito nella ex Chiesa Madre il Museo della Memoria.
Santa Margherita di Belice vanta una ricca coltivazione di grano, uva, olive, agrumi e ottimi fichidindia che si possono gustare nell'annuale Sagra del Ficodindia che si tiene nel mese di ottobre. Spiccato è l'allevamento di bovini e ovini. Caratteristiche sono le produzioni artigianali di sculture artistiche e campane di bronzo.
Gianluca Saladino III B